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Strage di Viareggio, condannati gli ex vertici di RFi Moretti ed Elia

today31/01/2017

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LUCCA – Sette anni di condanna per Mauro Moretti e altrettanti per Michele Mario Elia, in qualità di ex amministratori delegati di Rfi – Reti Ferroviarie Italiane, per la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009 che causò 32 vittime per l’esplosione di un vagone cisterna carico di gpl. A pronunciare il dispositivo della sentenza il Tribunale di Lucca al termine del processo di primo grado. Le accuse andavano, a vario titolo, da disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose.

Le condanne più pesanti sono state inflitte ai responsabili della Gatx Rail, la società che aveva affittato i carri cisterna a FS, e delle officine Jugenthal di Hannover che revisionarono il convoglio: 9 anni e 6 mesi la pena comminata a Rainer Kogelheide, amministratore di Gatx Rail Germania, ed a Peter Linowski, responsabile sistemi di manutenzione di Gatx Rail Germania. Nove anni anche per Johannes Mansbarth, amministratore delegato di Gatx Rail Austria, e Uwe Konnecke, responsabile delle Officine Jungenthal di Hannover. Otto anni invece per Andreas Schroter delle Officine Jungenthal, Helmut Brodel, Uwe Kriebel, anche lui della Jungenthal.

Tra le società ‘imputate’ condannate anche Rfi e Trenitalia, assolte invece Ferrovie dello Stato e Fs Logistica. Lo stesso Moretti è stato condannato, fanno sapere i suoi legali, come ex ad di RFI, mentre è stato assolto come ex vertice di FS; allo stesso modo assolto anche Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs.

Assolti invece dai giudici 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto: Andreas Barth e Andreas Carlsson della Jungenthal di Hannover; Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa.

“Questa sentenza spero riuscirà a evitare ulteriori incidenti, fa fare un grande passo in avanti – ha detto il procuratore capo di Lucca, Pietro Suchan – e ci fa credere nel sistema giustizia”.

“E’ importante che non sia andato tutto in prescrizione, e credo che questa sentenza corrisponda a un bisogno anche di giustizia, rivendicato con molta forza e fermezza da parte delle famiglie delle vittime e dall’intera città di Viareggio. Chi ha sbagliato è giusto che paghi, ed è giusto che ci siano responsabilità” ha commentato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, costituitasi parte civile nel processo. “Nessuno potrà confortare fino in fondo o ripagare le persone che sono state così profondamente ferite, ne’ un tessuto sociale generale – ha poi aggiunto – ecco perché io dico che insieme alla giustizia penale che deve avere il suo corso, è importante che si continui a chiedere maggiore prevenzione”.

“Le sentenze non si commentano, ma la sete di giustizia e di verità dei familiari delle vittime e di un’intera città ha trovato un prima risposta” è il primo commento del senatore versiliese Andrea Marcucci, capogruppo de Pd al Senato. “La decisione dei giudici dimostra quello che abbiamo sempre sostenuto – ha commentato commosso l’ex sindaco Luca Lunardini: “Non è stato un evento naturale ma provocato dall’uomo”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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